Colorno

Parma cicloturismo fluviale ed itinerari ciclabili sulle tracce di Verdi

Appassionati di bicicletta, di cicloturismo e turismo sostenibile? Questo post fa per voi.
La Provincia di Parma è meta ideale per il cicloturismo grazie alle numerose piste ciclabili ed ai tanti itinerari fluviali.
Busseto, Colorno, Fontanellato, Mezzani, Polesine Parmense, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna e Zibello sono tutti borghi dotati di piste ciclabili. La provincia ha un sistema di 21 ciclovie, delle quali molte toccano le aree vicine al Po. Con questo itinerario potrete fare uno splendido tour fra i segreti della bassa parmense, terre del maestro Giuseppe Verdi, visitare i castelli, le rocche, i borghi, perdervi fra le delizie eno- gastronomiche ed ammirare la bellezza del fiume Po.  Culaccia di Fontanellato, Culatello di Zibello, Salame di Felino, Spalla Cotta di San Secondo, Prosciutto di Parma, ecco alcune delle delizie tipiche nelle quali potrete imbattervi accompagnate da un bel bicchiere di Lambrusco o di Malvasia.

Tra Cadice ed Atene: BiciParmaPo
La Ciclovia BiciParmaPo fa parte del circuito EuroVelo 8, il percorso tutto mediterraneo che collega Cadice con Atene. Con i suoi 48,6 km, l’itinerario parte da Ongina per giungere nei pressi di Brescello, riuscendo a cogliere i diversi panorami del fiume Po, le sue golene e gli spiaggioni. Il porto turistico di Polesine è uno dei punti all’interno del percorso da cui è possibile imbarcarsi ed usufruire del servizio di trasbordo delle biciclette. L’itinerario comprende anche Zibello, patria del celebre culatello. Vi consigliamo di consultare per maggiori dettagli anche il sito Bicilandia.

Itinerario cicloturistico fluviale sulle tracce di Verdi

Punto di partenza: Stazione di Caorso
Punto di Arrivo: Stazione di Parma
Lunghezza totale: Km 125 complessivi
Durata: tre giorni
Dislivello: inesistente
Difficoltà: facile
Fondo: misto, in prevalenza asfaltato con alcuni brevi tratti in sterrato

Ecco l’itinerario in pillole

Tappe Primo giorno
Caorso – Monticelli d’Ongina: 8 km

Tappe secondo giorno
Zibello – Roccabianca – Soragna: 28 km

Tappe terzo giorno
Fontanellato – San Secondo Parmense: 8 km

E per visualizzare l’itinerario completo con tutti i dettagli, i borghi da visitare, i ristoranti, le informazioni i consigli per la viabilità cliccate qui!

Consigliato da ParmaMorethanFood

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Nel Segno del Giglio! Mostra mercato del Giardinaggio di qualità. Garden Design. Colorno #Parma

Vi segnaliamo questa meravigliosa Mostra mercato del Giardinaggio di qualià a Parma 25, 26, 27 Aprile  a Colorno provincia di Parma

 

Nel Segno del Giglio

 Amanti del pollice verde? questa è l’occasione che fa per voi!

Un pò di storytelling…

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 Nel Segno del Giglio si terrà a Colorno, nel parco della Reggia che fu di Maria Luigia di Borbone, già Imperatrice di Francia, ma trova una nuova e più consona sistemazione intorno al gioiello del Parco, ovvero il sontuoso parterre del Giardino all’Italiana.
Esso è il frutto di uno dei più interessanti interventi di recupero del verde storico realizzati in Europa negli ultimi decenni.
La sontuosa Reggia di Colorno, all’indomani dell’Unità d’Italia subì una triste sorte.

Le sale nobili vennero svuotate e gli arredi finirono in gran  parte al Quirinale, ove ancora sono, e l’edificio venne trasformato in un colossale Manicomio.
Dove sorgeva il gioiello del Parco, ovvero il parterre, vennero ricavati spazi ricreativi ed orti per gli ospiti. Tale situazione perdurò sino a quando, per effetto della Legge Basaglia, i Manicomi furono soppressi e l’edificio tornò in uso alla Provincia di Parma.
Il restauro, avviato da quella Amministrazione, ha ripristinato, dove si coltivavano patate o si giocava a pallone,  l’originario parterre della prima metà del Settecento. L’intervento si è sviluppato su 24.000 metri quadrati: due gallerie verdi laterali di Carpinus betulus, lunghe 120 metri, delimitano il parterre con un camminamento finestrato. All’interno dello spazio centrale troneggiano quattro grandi aiuole a disegno geometrico in bosso con begonie rosa, ageratum blu, tagete gialli e iris azzurri. Al centro una fontana circolare ha come contrappunto due fontane nella parte alta.
Nel giardino sono collocati 46 vasi in terracotta contenenti piante di limoni, con stemmi dei Farnese, dei Borbone e di Maria Luigia e 22 panchine in legno in stile settecentesco.
Il parterre è recintato da siepi di Tilia cordata che nell’ellisse finale si collegano a una siepe di Taxus baccata. Fuori dal parterre e in asse con il disegno complessivo si trova l’ottocentesco laghetto con due isolotti, dal quale zampilla un alto getto d’acqua.
Da notare come le prime notizie relative ad un giardino attorno alla Rocca di Colorno risalgano già alla seconda metà del XV secolo sotto la dinastia dei Sanseverino.
Con l’avvento di Ranuccio Farnese e sua moglie Margherita Jolanda di Savoia furono realizzate le mura di cinta e i riporti di terra vicino alla Reggia, che creano il dislivello tra giardino alto e giardino basso.
Sempre sotto i Farnese, e grazie all’opera dell’architetto di corte Ferdinando Galli Bibiena, iniziò la trasformazione da giardino all’italiana a giardino alla francese. Con l’estinzione della dinastia il giardino attraversò un periodo di decadenza e solo con l’arrivo di Filippo di Borbone i lavori ripresero, grazie all’opera di Petitot. Infine con Maria Luigia d’Austria nel 1816 avviene un’ulteriore trasformazione, questa volta da giardino a parco all’inglese.

www.nelsegnodelgiglio.it

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